Una giornata spesa bene

“Dai che inizia la stagione: vietta?”
 
“Occhei. Cosa proponi?”
 
“Svizzera. Handegg. No, Gughel mi dice strada ancora chiusa. Magari Gelmerfluh, ci ho la Sagittarius in tasca da cinque anni”
 
“Gelm è a due chilometri da Handegg…”
 
“Ochei allora Ticino. Le empanadas: ci divertiamo di brutto… No, è sud pieno, troppo lunga per i piedi. Butto sul piatto la val Calnegia, te la spalmi alla grande magari patisci 60min di avvicinamento ma la primavera è la sua stagione”.

 
“Ma minchia sono vie del Cugggi, mica ci ho messo ancora le ali!”
 
“pfffff …… ma dai che le ha aperte da solo …..”
 
“No ma tu non sai! Le sue vie sono per faraoni, io mi caco”
 
“Ci resta solo da donare il sangue alle fessure in orcovalley” 
 
“ok”
 
“ok !?!?!?” 
“ochei” 
 
“diedro del mistero + nicchia torturosa” 
 
“ehhhhh ma danno pioggia …” 
 
“pfffffffff” 
 
“Allora, ho due novità che voglio vedere: placche di Bugni e torre dei Rocci”
Devo ammettere Bugni è stata una delle migliori giornate passate sullo gneiss granitoide della valle dell’Orco: tre fessure da +30m pulitissime e da urlo; nei paraggi è difficile trovarne (con gradi soffici) di così regolari e lunghe.
 
Due tiri total cliin (“Bike” e “Arnold lane”), due con spit (“Flaming” dx e sx) ma noi li abbiamo schifata, anzi agli spit gli abbiamo sputato (al medioclaimber servirà dotarsi di due serie di camme fino al #3 misure Camalot, le minime incluse).
 
Poi tre tiri plakkah, ma che placca….. Equilibri su cristalli e tecnica old-style. Il Perucca era davvero un drago.
 
3 minuti dalla macchina, solamente non ci è ben chiara la situazione col proprietario del terreno che, bontà sua, incrociato sul sentiero ci ha sottolineato il divieto di approcciare la parete (peraltro motivazioni un poco vaghe) ma ha aggiunto “visto che siete già qui potete scalare”.

“GRAZIE ZIO” 

 

PLACCHE DI BUGNI – TOPO

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